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Visualizzazione dei post da 2017

Parlare di libri: BOOKTUBE

Da circa due anni, con non troppo successo, gestisco un canale youtube dedicato ai libri . Non sono una booktuber seria: sono incostante nel caricamento dei video, assolutamente incurante degli aspetti tecnici, per niente incline a rendere il prodotto finale invitante (basta dare uno sguardo alle fantozziane miniature dei miei video per capire), poco propensa, insomma, a piegarmi in un qualche modo alle regole "imprenditoriali" di youtube. Tuttavia, le capacità che io non riscontro in me stessa riesco ancora ad apprezzarle in altri booktuber - sia quelli che mi fanno simpatia sia quelli che non me ne fanno - senza che io mi faccia troppo vanto del mio affrancamento dalle dinamiche di questo mondo virtuale pieno di trappole e intrighi.  Eppure. Eppure, nonostante tutta la consapevolezza, in passato le poche visualizzazioni e la poca partecipazione - in generale il troppo tiepido riscontro - mi hanno infastidito. Mi chiedevo come mai la mia passione per

La grande occasione (mancata): FERITO A MORTE di Raffaele La Capria

Ferito a morte di La Capria è un romanzo difficile, un testo narrativamente complesso e stratificato che mette in discussione il lettore nella sua capacità di leggere tra le righe, nella sua attitudine a cogliere la forza semantica del Simbolo , rimando e allusione dal sapore mitico a una realtà meno profonda ma più conosciuta, più tangibile.  Eppure questo libro di La Capria, Premio Strega 1961 , racchiude una storia che per quanto articolata riesce ad appartenere proprio a tutti. Che piaccia o meno questo libro non lascia indifferenti, esercitando al contrario uno strano incantamento sul lettore che, affascinato, rimane vittima dell'impossibilità di coglierne il senso, di figurarsi l'intreccio narrativo per intero nella propria mente, di trarre un significato ultimo che gli permetta di tirare un respiro di sollievo, di dire la parola definitiva, quella che gli permetterà di riporre il libro sullo scaffale senza che questo lo perseguiti ancora (ma in fondo,

LAMB di Bonnie Nadzam

Lamb  è un libro strano, sfacciato, spudorato, provocatorio, e in quanto tale modernissimo. E' stato definito - in modo piuttosto fuorviante - "il  Lolita   del XXI secolo" . Accostamento poco felice, a mio avviso, perché la Nadzam - per quanto sia certamente una valida scrittrice - non sfiora minimamente il genio stilistico, e non solo stilistico, di Nabokov: Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta. Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.  Ricordate?   Ho trovato, al contrario, la prosa della Nadzam piuttosto artefatta, inutilmente elaborata e  ridondante, con momenti di grande inverosimiglianza. Va be

L’UOMO CHE RIDE di Victor Hugo

Il 2017 è partito magnificamente con una lettura tanto straordinaria e affascinante quanto amara e disperata. L'uomo che ride  è uno dei grandi capolavori di Hugo, uno dei suoi ultimi titoli e anche, ahimè, uno dei meno conosciuti.  Si tratta di un classico - imprescindibile a mio avviso - dalle atmosfere cupe e inquietanti e dal sapore vagamente gotico, ambientato in un'Inghilterra difficile e dolorosa, contraddittoria e ingiusta, quella tristemente barocca di inizio '700.   Lo dico fin da subito: non recensirò questo libro nel tradizionale senso del termine. Mi è impossibile. Comprendere fino in fondo testi di questo tipo richiede una grande maturità, letteraria e non, e una consapevolezza di sé e del mondo che io al momento so di non possedere. Mi limiterò, in modo tra l'altro per nulla lineare, a parlarne in base a ciò che più mi ha colpita, in base cioè a quegli aspetti che come lettrice e persona mi hanno messa in discussione. Il titolo, intr